Lodolini sul referendum: "Firme valide, dunque!"

Il referendum lascia definitivamente le stanze del Parlamento. Bisogna aprirsi, uscire fuori dalle sedi di Partito.
Certo, c’è chi proverà a condizionare il proprio Sì o il proprio No a questioni che non riguardano la riforma. Il quesito infatti non riguarda la legge elettorale o i poteri del Governo, argomenti che non sono minimamente toccati dalla legge costituzionale, ma riguarda il numero dei politici, il tetto allo stipendio dei consiglieri regionali, il voto di fiducia, il Senato, il quorum per il referendum che viene abbassato, l'introduzione del referendum propositivo, l'abolizione degli enti inutili come il CNEL, le competenze delle Regioni.
Teniamoci alla larga dalle polemiche, stiamo al merito del Referendum, per rispetto degli elettori e della Costituzione stessa. Stiamo proponendo di aggiornarla, di rendere i suoi meccanismi di funzionamento più adeguati ai tempi che viviamo.
Questa non è la sfida di Renzi, del PD. È la sfida di quanti hanno a cuore il futuro del Paese e che vogliono ridurre gli sprechi della politica, rendere più semplici le istituzioni, evitare enti inutili e mantenere tutte le garanzie di pesi e contrappesi già presenti nella nostra Costituzione. Un'Italia più semplice e più forte sarà possibile se i cittadini lo vorranno.
Il non alla riforma costituzionale sarà come la Brexit. La Bank of England ha tagliato i tassi al minimo storico dello 0,25% per contrastare il brusco rallentamento economico "da incertezza" causato dalla Brexit (la previsione di crescita del pil 2017 è stata ribassata dal 2,3% allo 0,5%). Se al referendum costituzionale italiano vincesse il No, la nostra economia verrebbe destabilizzata da un'ondata di incertezza (leggere in proposito Nouriel Roubini, https://www.theguardian.com/
Infine. Dall’inizio di questa 17^ legislatura (2013-2016) la Camera dei Deputati ha prodotto un risparmio di 270 milioni di euro rispetto alla dotazione di risorse ricevuta dallo Stato, in virtù delle misure di contenimento dei costi adottate negli anni e votate in Aula.
Per una significativa riduzione dei costi della politica serve però un intervento strutturale di riforma dell’assetto istituzionale. L’unica modalità concreta è la riforma costituzionale che sarà sottoposta al referendum nel prossimo novembre.
Con il Sì al referendum possiamo essere noi cittadini a determinare un risparmio molto più ampio e strutturale, stimato in circa 500 milioni di euro all’anno.
La riduzione del numero dei senatori, l’abolizione della loro indennità parlamentare (i nuovi senatori, eletti tra i sindaci e i consiglieri regionali, percepiranno solo lo stipendio del loro ente territoriale di provenienza), il ridimensionamento a regime del personale del Senato, l’abolizione definitiva delle province e del Cnel, il contenimento sancito in Costituzione delle spese degli apparati politici regionali: si tratta di misure strutturali e definitive che consentirebbero un risparmio stabile e indiscusso.
Al risparmio contabile, andrebbe aggiunto l’enorme vantaggio economico di cui godremmo come cittadini italiani grazie all’entrata in vigore delle nuove regole costituzionali: con un Parlamento più leggero, efficiente e rapido nell’assunzione delle decisioni – e con la semplificazione dei rapporti tra Stato e Regioni – renderemo più stabile il quadro normativo italiano, favoriremo chi lavora e investe e ridurremo i costi dell’incertezza.
Sono vantaggi non solo percepibili nell’immediato, ma capaci di produrre benefici di molto superiori nel medio-lungo periodo.

Questo è uno spazio elettorale autogestito pubblicato il 10-08-2016 alle 09:15 sul giornale del 11 agosto 2016 - 492 letture
In questo articolo si parla di referendum, emanuele lodolini, politica, roma, ancona, pd, riforme istituzionali, spazio elettorale autogestito
Commenti
Alla faccia del "risparmio stabile e indiscusso".
Quosque tandem, Lodolini ?
At salut.
p.s. io, per quel poco che è stato possibile, grazie a voi, policanti soloni, mi sono documentato ed andrò a votare, se il padreterno vorrà, piaccia o non piaccia a voi, perché voterò serenamente secondo la mia coscienza, e non secondo le vostre pretestuose tesi allarmistiche.
E quante menzogne,come il risparmio di 500 milioni,l'abolizione definitiva delle province, la Brexit nostrana,l'invasione delle cavallette ,ecc.
Io penso invece che votare no è l'ultima occasione che abbiamo per sbarazzarci di un governo e un premier abusivo, conseguenza di un colpo di stato voluto dall'europa dei crucchi e attuato da Napolitano.
Piuttosto io chiederei ai partiti di opposizione di vigilare sulla regolarità delle operazioni di voto e di scrutinio, viste le esperienze di regimi simili all'attuale e soprattutto agli italiani di andare a votare,anche con un metro di neve, visto che Frottolo e i suoi pidioti vogliono protarre la data a fine novembre.
O adesso o mai più!
Un intervento si e uno no parla del referendum.
Peccato non si sia interessato a quello sulle trivelle, molto più importante per la vita dei cittadini, anzichè che la riforma voluta da un ministro con tre anni di esperienza in campo legale.
Invito i cittadini a legger i nuovi articoli 70 e 71 della costituzione, una porcheria.
Ormai anche i pinguini hanno capito che la riforma serve, essenzialmente, a dare più poteri al presidente del consiglio togliendoli al parlamento.
Ormai anche i pinguini hanno capito a chi serve.
Citare la Brexit, da parte di uno che non è neanche laureato, fa sganasciare dalle risate.
Confondere la (legittima) uscita della Gran Bretagna, svincolandosi, in tal modo, dalle imposizioni sulle quote, di varie tipo, imposte da Bruxelles, con uno status quo ante costituzionale italiano è da persone rozze e incompetenti.
La "iforma", egregio onorevole, serve al pd per avere, sostanzialmente, sempre in mano il governo, fosse anche votato, come l'attuale legislatura, dal 25 per cento (1 su 4) degli elettori che hanno espresso il proprio diritto.
Il PD non viene votato a sufficienza?
Si riforma la costituzione in modo che i voti bastino.
In un paese "normale" il partito, forte di oltre 10mila sezioni sul territorio, si sarebbe adoperato per aumentare i consensi.
Troppo difficile.
Meglio cambiare la costituzione facendo leva sul portafoglio dei parlamentari.
Le direi "si vergogni", ma dubito ne capirebbe il significato
Ossequi, egregio.
Riduzione dei parlamentari e risparmi.
Questo piace a tutti (sia a noi del si che a voi del no) ma oggettivamente è poco importante.
Immunità parlamentare dei sindaci e consiglieri regionali che comporranno il Senato.
Questo non piace ne ai sostenitori del si ne a quelli del no. Ma anche questo è relativamente importante.
Fine del bicameralisimo perfetto e più poteri al premier che potrà governare più facilmente per 5 anni e con meno contrappesi e compromessi.
Questo è il punto centrale.
A noi del si piace molto, riteniamo che la governabilità sia quello che è mancato all'Italia e quello di cui il nostro paese abbia bisogno. A prescindere da chi vincerà (oggi tutti i sondaggi danno vincenti i 5 stelle).
A voi del no non piace perché avete paura di una deriva autoritaria o perché avete dei vantaggi nell'assenza di un governo forte che non possa abbattere i 1000 piccoli privilegi su cui si regge l'Italia.
Certo poi c'è anche chi voterà NO solo per far cadere il governo Renzi... ma è come tagliarsi le palle (rinunciare all'unica vera possibilità di cambiare l'Italia) per far dispetto alla moglie (Renzi). Comunque liberissimi di farlo.
Io ho provato ad essere obiettivo, ma se non sono riuscito ad esprimere le ragioni del no correttamente, provate ad argomentarlo voi entrando nel merito al posto di lanciare strali e insulti.
Cordialità.
Commento modificato il 11 agosto 2016
@befanibus trovi tutte le risposte alle tue domande in questa pagina web molto esaustiva ed essolutamente neutrale:
http://www.lastessamedaglia.it/2016/04/il-referendum-di-ottobre-spiegato-facile-facile/
“SE VINCE IL NO IL LAVORO DI DUE ANNI DEL PARLAMENTO VA SPRECATO” (cit. Boschi)
Secondo questo brillante concetto se qualcuno lavora per anni a costruire un’automobile che cammina solo se la porta via il carro-attrezzi, qualcuno dovrebbe comprarla (e tenersela) se no “va sprecato” il lavoro del somaro che l’ha fatta. Ancora un esempio di questo distillato di intelligenza: bocciare uno scolaro totalmente somaro non si può, per non “sprecare un anno di (non) studio”.
“COL SENATO DEI SINDACI E DEI CONSIGLIERI REGIONALI SI RISPARMIA PERCHE’ SONO GIA’ PAGATI DA COMUNI E REGIONI” (Renzi)
Che qualche sprovveduto vada a fare un lavoro bestiale, dividendosi e volando dalla sua Città a Roma, dalle questioni della assunzione dei Netturbini alla politica estera per la stessa indennità percepita come Sindaco di Vattelapesca, è pura follia. La trasformazione del senato in dopo lavoro per sindaci e consiglieri regionali insomma non mi piace, ché sarebbero part time di qua e di là.
“LA RIFORMA E’ NECESSARIA PERCHE’ LA COSTITUZIONE E’ VECCHIA E SONO CAMBIATE LE FORZE POLITICHE ED I LORO RAPPORTI” (Autori vari)
Ogni Costituzione è fatta per “incanalare”, semmai, le forze politiche e non per adattarsi al loro mutare, trasformarsi ed evolversi. La Costituzione degli Stati Uniti è in vigore da circa due secoli e mezzo. Variano più spesso le Costituzioni dei Paesi meno affezionati alla democrazia. La Costituzione non è e non deve essere immutabile. Ma è folle sostenere che “deve” essere mutata ogni tanto per non “annoiare” quelli che debbono (o dovrebbero) osservarla.
“LA RIFORMA ABOLISCE L’INUTILE BICAMERALISMO PERFETTO SEMPLIFICANDO IL PROCEDIMENTO LEGISLATIVO” (Renzi-Boschi)
Basterebbe dire ai presidenti di Camera e Senato di calendarizzare le cose con più rispetto del popolo pagante, ché alla fine non è la quantità ma la qualità del lavoro prodotto che ci farebbe sembrare un paese normale. Poi è questione, naturalmente, di capacità dei Parlamentari. Ma la “doppia lettura”, se i Parlamentari non sono somari o distratti, può eliminare molte imperfezioni che, poi, procurerebbero gravi inconvenienti nell’applicazione e la necessità di ricorrere a nuove leggi.
“SE VINCE IL NO CI SARA’ UNA PERDITA DEL 4% ANNUO DEL P.I.L.” (Confindustria)
E’ un’affermazione degli amici-padroni del Renzismo in Confindustria, una bugia analoga a quelle che la Confindustria ha sempre sparato a favore di chi è al potere.
Ma non ne ha mai azzeccata una.
Si tratta di una evidente, voluta confusione tra la perdita di vantaggi e privilegi per alcune imprese, per lo più parassitarie dello Stato e degli enti pubblici, e la perdita del prodotto interno lordo nazionale. Quale sarebbe la connessione tra riforma costituzionale e P.I.L. così immediata, netta e quantificabile, nessuno osa dirlo.
Per dire… (e grazie a Mauro Mellini per gli ottimi spunti).
Mi piace quello che hai scritto nel terzo punto: "Ogni Costituzione è fatta per “incanalare”, semmai, le forze politiche e non per adattarsi al loro mutare, trasformarsi ed evolversi." Sono d'accordo e voglio chiederti questo: Ti piace l'Italia come questa riforma vuole tentare di incanalarla, con un governo forte? O preferisci l'Italia che è venuta fuori dalla Costituzione del '48 con i governi balneari, tangentopoli, l'economia allo sfascio, i mille piccoli privilegi, etc...?
Commento modificato il 12 agosto 2016
#SiScherza
PS: Non mi piace un governo "forte" che, con questa riforma, vorrebbe ...incanalarsi l'Italia.
Commento modificato il 12 agosto 2016
Un altro picco sono i circa 5.000.000 milioni di poveri, quasi assoluti.
NOOOOOOOOOOOOOOO.