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Tolentino: consegnata ai figli degli immigrati la Cittadinanza simbolica della Città di Tolentino

6' di lettura 11/03/2012 - Grandissima partecipazione alla cerimonia di consegna della cittadinanza simbolica del Comune di Tolentino, domenica 11 marzo 2012. L’auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Filelfo”, gremito in ogni spazio, ha ospitato tutti i figli degli immigrati nati in Italia da genitori residenti che con gioia ed emozione hanno ricevuto dalle mani del Sindaco Luciano Ruffini un attestato di cittadinanza simbolica ed una copia della Costituzione italiana.

Ad aprire la cerimonia l’Inno d’Italia cantato dal coro dell’Istituto musicale “N. Vaccaj” diretto dal Maestro Tiziana Muzi. La “piacevole sorpresa” per i presenti è che l’Inno nazionale italiano è molto conosciuto anche tra gli stranieri che lo hanno cantato insieme ai giovani cantori, formando un coro ideale fatto da tante nazioni diverse è unite dalle note e dalle parole dell’Inno di Mameli.

Molto articolato il saluto ufficiale portato dal Sindaco Luciano Ruffini che nel suo intervento ha tra l’altro sottolineato l’importanza di riconoscere ai figli degli immigrati il diritto non solo di sentirsi italiani ma di esserlo a tutti gli effetti. Nel Comune di Tolentino – ha ricordato il Sindaco - risultano residenti, al 19 gennaio 2012, 405 tra bambini, bambine, ragazze e ragazzi nati/e in Italia da genitori stranieri (di 27 nazionalità diverse), delle quali 203 sono donne e 202 uomini, il più giovane dei quali ha poco più di un mese e il più anziano dei quali è nato nel 1992 e ha perciò solo venti anni. I figli nati in Italia - detti “immigrati di seconda generazione” - hanno tutte le caratteristiche dei cittadini italiani – ha anche detto Ruffini - come la lingua, la storia, il governo, i ricordi, la scuola, le attività sociali, ecc.

Questi figli però oggi non sono considerati cittadini a pieno titolo. L’Amministrazione comunale di Tolentino ritiene, invece, che è cittadino chi trova e costruisce la vita e le radici in un paese dove svolge tutte le attività più importanti. Per questo la Giunta comunale, accogliendo la richiesta del Vicesindaco e Assessore all’Integrazione Multirazziale Alessandro Bruni, ha deciso di dare, per ora purtroppo solo simbolicamente, la cittadinanza del Comune a tutti i figli di immigrati, residenti a Tolentino e nati in Italia. Alla cerimonia hanno anche partecipato Simone Cartuccia, in rappresentanza del dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Filelfo” Silvio Minnetti, che ha ricordato che la scuola è il primo luogo di integrazione reale, Alessandro Bruni Vicesindaco e Assessore all’Integrazione Multirazziale che ha intenzione di prevedere, all’interno del regolamento per il decentramento - dopo i mediatori culturali, la Consulta degli Immigrati, il Tg Multilingue e le tante manifestazioni promosse per favorire la conoscenza reciproca - la partecipazione degli immigrati regolarmente residenti all’elettorato attivo e passivo per gli organi dei comitati dei quartieri.

Già alcuni enti hanno previsto la concessione di una cittadinanza di tipo onorario ai cosiddetti immigrati di seconda generazione e in merito a ciò il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – ha evidenziato Bruni - ha espresso il proprio favorevole apprezzamento ritenendola di “alto valore simbolico”, auspicando che ciò contribuisca a far in modo che si giunga per essi in Italia all’effettiva concessione della cittadinanza ordinaria, il Presidente di zona soci di Coop Adriatica Luigi Giampaoletti, accompagnato dal Consigliere Vittorio Luciani, che si è detto molto contento di partecipare ad una iniziativa che parte dal basso e che vuole favorire realmente l’integrazione multirazziale. Coop offrendo una copia della Costituzione a ogni “nuovo cittadino” – ha affermato -vuole sostenere la partecipazione, ad ogni livello, di tutti coloro che vogliono cooperare per il bene ed il miglioramento della vita della collettività. Molte applaudite le esibizioni di Giulia Merelli, Dora Merelli, Samuele Magagnini, Xielo Vasquez e Carla Saliu che hanno proposto brani eseguiti al violino, pianoforte, chitarra elettrica, allietando il pubblico. A concludere la manifestazione l’Inno alla Gioia di L.V. Beethoven eseguito dal coro dell’istituto “Vaccaj” e la consegna degli attestati, della Costituzione italiana e la foto finale. E’ bene ricordare che, con votazione favorevole unanime, la Giunta municipale del Comune di Tolentino ha deliberato di conferire la cittadinanza simbolica della Città di Tolentino ai nati in Italia da genitori stranieri, regolarmente residenti nel Comune.

La cittadinanza italiana si può ottenere (oltre che attraverso la naturalizzazione di chi possiede una cittadinanza diversa) in conseguenza della nascita da un genitore in possesso della cittadinanza italiana: il cosiddetto ius sanguinis. Lo ius sanguinis è detto anche “modello tedesco” e presuppone una concezione "oggettiva" della cittadinanza che in epoca ottocentesca era stata individuata come basata sul sangue, sull'etnia, sulla lingua e sulla comune civiltà. Lo ius soli, invece, che implica l’acquisto della cittadinanza per tutti coloro che nascono in una nazione, è detto anche “modello francese” e presuppone una concezione "soggettiva" della cittadinanza intesa, sempre nell’Ottocento, come "plebiscito quotidiano", ovvero come scelta continuamente rinnovata di far parte di una nazione. Gli immigrati che per scelta, più o meno dettata dalla necessità, hanno abbandonato il paese di nascita per cercare in altri paesi una vita migliore per sé e per i propri figli, ovviamente con tutte le difficoltà che un processo del genere ha comportato e comporta, hanno stabilito la propria residenza nel nostro paese e, nella maggioranza dei casi, ne hanno fatto la propria “casa”.

Ancor di più i loro figli, nati nel nostro paese (i cosiddetti immigrati di seconda generazione), hanno acquisito naturalmente tutte le caratteristiche che vengono storicamente individuate come fondamentali per definire un appartenente ad una nazione, quali la lingua, il riferimento al luogo geografico, la storia, il governo, i ricordi, la scuola, le attività sociali, ecc.. Questi però, attualmente, non hanno la possibilità di essere considerati cittadini a pieno titolo, anzi, possono diventarlo solo a determinate condizioni e affrontando un lungo iter. Nella società attuale il criterio dell’acquisto della cittadinanza solo per diritto di sangue non risponde più alle ragioni per cui fu a suo tempo scelto e deve considerarsi cittadino chi invece trova e costruisce la propria esistenza e le proprie radici in un paese dove effettivamente esplica tutte le attività che di norma sono individuate come fondamentali dell’essere cittadino. Queste persone invece si trovano impedite dall’esercitare quelle attività che consentirebbero loro di essere compiuti cittadini, come quelle di cercare liberamente un lavoro o di contribuire a determinare, con la propria libera preferenza, le scelte politiche e amministrative del paese in cui vive da sempre.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-03-2012 alle 22:55 sul giornale del 12 marzo 2012 - 1080 letture

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