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Riapertura della chiesa di San Filippo: in libreria il libro di E.H. Ercoli

l'ultima piega 3' di lettura 17/12/2012 - L'ultimazione dei lavori di restauro della chiesa di San Filippo restituisce alla città una mirabile architettura ed un importante luogo di culto.

Il Rotary di Macerata, con le due presidenze di Bruno Mandrelli e di Giorgio Piergiacomi, ha per questo deciso di realizzare un libro sulla chiesa avvalendosi della preziosa collaborazione del prof. Evio Hermas Ercoli, studioso esimio e dalla nota competenza in materia.

"Apprezzo particolarmente lo spirito di servizio reso alla città – ha dichiarato il Sindaco Carancini - che ha animato questo progetto biennale del Rotary di Macerata, e che si lega ad un evento importante come la riapertura di un edificio monumentale e di grande pregio come la Chiesa di San Filippo. Attraverso il racconto del prof. Ercoli ci immergiamo così in nella storia di Macerata e delle trasformazioni politiche, architettoniche, storiche subite dalla chiesa, dalla casa e dall'oratorio filippino; un modo ancor più coinvolgente per festeggiare insieme la riconsegna alla città, grazie ad un importante e significativo investimento pubblico, di un monumento legato in modo così profondo alla sua storia."

“L’ultima piega” è una pubblicazione di assoluto pregio, che reinterpreta lo spazio spirituale, storico, artistico e politico di un luogo epicentrico della città e dell’intera ‘Marca’. Qui sono state scritte importanti pagine della vita culturale cittadina. Qui sono passati gli avvenimenti principali della storia maceratese. Qui si sono alternate le diverse sensibilità morali e politiche, e qui sono i segni del loro modo di vedere la realtà. “Si deve all’intelligenza e alla tenacia di Evio Hermas Ercoli - evidenzia il Prof Barucca nell’introduzione - una pubblicazione importante che ha dedicato a questo ‘luogo misconosciuto e trascurato’ della sua amata città pazienti ricerche meritevoli di essere pubblicate per la novità e la quantità di notizie che raccolgono.

San Filippo è l’esempio più importante dell’architettura religiosa del tardo barocco nelle Marche, nella definizione plastica della originalissima facciata che indica la soglia dove la scena urbana transita nello spazio interno, a pianta centrale a curva ellittica d’ispirazione berniniana, esempio pressoché unico nella regione”. Proprio sull’asse che attraversa la città dalla Cattedrale di San Giuliano fino alla chiesa di San Giovanni si è soffermato nel saggio introduttivo ‘Fede e arte’ S. E. Mons. Claudio Giuliodori.

Da questa direttrice “si inserisce la singolare architettura messa in opera dalla Congregazione degli Oratoriani che a partire dal 1611 cominciarono a radicare la loro presenza e ad esercitare il loro influsso sulla Città. Le scelte architettoniche e la modulazione degli spazi costituiscono, ancor oggi, nonostante i rimaneggiamenti e le alterazioni, una radiografia dell’evoluzione della città e una eloquente narrazione dell’ardore e dell’ingegno, delle tensioni e del coraggio, della fede e della cultura di una comunità religiosa che è riuscita a segnare con la sua presenza il volto spirituale e la fisionomia sociale della città di Macerata”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-12-2012 alle 15:28 sul giornale del 18 dicembre 2012 - 578 letture

In questo articolo si parla di , l'ultima piega

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