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''Pink Drink. Le ragazze e l’alcol'': pubblicati i risultati di un’indagine nel territorio dell’Area Vasta 3 di Macerata

5' di lettura 26/12/2012 - Venerdì 21 dicembre si è svolta, presso i locali della Civica Enoteca Maceratese, la conferenza stampa di presentazione della pubblicazione “Pink Drink”, curata dalla Dott.ssa Silvia Agnani e dal Dott. Stefano Stoccuto, sociologi del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche di Macerata e Camerino e supervisionata dal Dr. Gianni Giuli, Coordinatore del Dipartimento stesso.

L’evento, organizzato con il supporto dell’Azienda Speciale Ex.it / Camera di Commercio, il Comune e la Provincia di Macerata, ha avuto come filo conduttore l’interesse comune dei soggetti coinvolti nei confronti degli stili di vita e di consumo delle ragazze del nostro territorio in relazione alle bevande alcoliche, tematica di grande attualità in considerazione dei notevoli cambiamenti registrati negli ultimi anni e del rilevante impatto sanitario e sociale. Il Dr. Giuli evidenzia come la scelta dell’enoteca possa apparire un’apparente provocazione, considerando che la ricerca è stata realizzata da operatori sanitari. Dal momento che i risultati del progetto evidenziano un’ampia diffusione sul nostro territorio di stili di consumo particolarmente rischiosi per la salute e la sicurezza, mentre le evidenze scientifiche portano ad affermare che un consumo moderato e consapevole ai pasti non danneggia l’organismo, è necessario che gli stakeholders collaborino per educare le giovani generazioni ad un bere responsabile e “di qualità”.

La ricerca “Pink Drink”, finalizzata ad indagare il rapporto delle ragazze con l’alcol in termini di abitudini, comportamenti, percezioni e conoscenze, riguarda l’intero bacino d’utenza dell’Area Vasta 3 ed ha coinvolto più di 300 ragazze (contattate nei centri commerciali del nostro territorio) tra i 18 e i 24 anni, fascia d’età per la quale i dati nazionali e locali indicano un forte incremento di consumi e di comportamenti a rischio.

La pubblicazione prende in considerazione il fenomeno del bere femminile sia dal punto di vista sociale (alcol come facilitatore delle relazioni e meccanismo della “doppia morale” in riferimento alle abitudini femminili, comunemente considerate sconvenienti, e a quelle maschili, socialmente più accettate) che sanitario (maggior vulnerabilità dell’organismo femminile rispetto all’assunzione di alcol).

I risultati della ricerca hanno evidenziato che il 22% delle ragazze possono essere definite “astemie o quasi”, il 45% consumatrici occasionali (meno di una volta a settimana), il 27% bevitrici “settimanali” e solo il 6% consumatrici “frequenti” (più di una volta a settimana). Si rileva che il 17% beve solo ai pasti, il 53% solo lontano dai pasti, il 30% sia ai pasti che lontano dai pasti. Il vino rimane la bevanda d’elezione durante i pasti, ma risulta quasi del tutto assente nelle occasioni ricreative.

Tra le consumatrici, 1 su 4 ha avuto episodi di binge drinking negli ultimi 12 mesi, per 1/3 di queste tale comportamento non è episodico (più di 3 volte nell’anno); sono le studentesse ad adottare maggiormente tali comportamenti.

Relativamente alle percezioni e motivazioni espresse dalle ragazze in merito al bere emerge che: oltre il 30% dichiara di essere uscita di casa “qualche volta” con l’idea di ubriacarsi (evidenziando dunque una sorta di progettualità rispetto alla cosiddetta “sbornia”), al 32% è capitato di aver bevuto “solo perché era con persone che bevevano”, al 26% “per non pensare ai propri problemi” ed al 15% “per noia”.

In riferimento alla “doppia morale”, solo il 9% delle ragazze ritiene normale per una ragazza bere da sola, per l’86% sarebbe imbarazzante vedere la propria madre ubriaca e il 41,5% ritiene che bere renda più facile l’approccio con l’altro sesso per i maschi, ma non per le femmine.

Lo stigma del “bere femminile” risulta invece cadere se inserito in rituali sociali codificati dal gruppo dei pari: il 76% delle ragazze contattate dichiara che nel proprio gruppo di amiche tutte si sono ubriacate almeno una volta, il 33% che tutte le amiche bevono alcolici ed il 28% che ad ogni uscita c’è sempre qualcuna che si ubriaca.

Per quanto riguarda alcol e guida, l’indagine rileva che solo tre delle ragazze contattate hanno subito il ritiro della patente, ma il 36% del totale ammette che è capitato che qualche amica guidasse nonostante avesse superato il limite alcolemico ed il 10% che qualche amica ha avuto incidenti stradali causati dal consumo di alcol.

Le ragazze del nostro territorio, rispetto alle loro coetanee del nostro Paese, registrano valori più elevati per il consumo lontano dai pasti e gli episodi di binge drinking e valori più bassi per il consumo quotidiano e ai pasti: sembrano dunque aderire in modo più marcato al modello di consumo nord-europeo (consumo lontano dai pasti e spesso super-alcolici) a scapito di quello mediterraneo (consumo di alcol, generalmente vino, ai pasti). Di fatto, la connotazione eno-gastronomica dell’alcol è quasi del tutto assente, mentre viene affermata la centralità della sua funzione di facilitatore sociale.

Nell’ultima parte della pubblicazione i ricercatori valutano se e come i dati raccolti possano offrire spunti per la predisposizione di interventi più efficaci di prevenzione sul territorio. Le principali indicazioni che offrono ai policy makers riguardano l’importanza di superare i pregiudizi legati alla “doppia morale” (che tanto pesantemente hanno condizionato le politiche per la salute delle donne), di progettare interventi di prevenzione “gender oriented” (anche attraverso appropriate tecniche di marketing) e di puntare all’educazione al bere consapevole e responsabile piuttosto che su approcci proibizionisti e sanzionatori.

Il percorso verso un bere moderato e di qualità, anche attraverso la ri-valorizzazione dei modi tradizionali e dei prodotti del nostro territorio, potrebbe contare anche sull’appoggio di stakeholders come i produttori di bevande alcoliche, tassello fondamentale per promuovere un importante cambiamento culturale.


da Stammibene
Dipartimento Dipendenze patologiche
di Macerata e Camerino

 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-12-2012 alle 12:38 sul giornale del 27 dicembre 2012 - 734 letture

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