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Inceneritore del Cosmari, Nuova Salvambiente: 'Insoddisfacente l'indagine epidemiologica'

cosmari 2' di lettura 24/03/2013 - Per dovere di informazione a tutti i cittadini si comunica che sono in corso i preparativi per dare avvio ad una indagine epidemiologica nelle zone adiacenti all’impianto del Cosmari.

Come Associazione Nuova Salvambiente dichiariamo pubblicamente la nostra insoddisfazione in merito alla proposta di indagine epidemiologica promossa. Perche? Andiamo per ordine.

Noi dell'associazione Nuova Salvambiente siamo stati i veri e primi promotori della necessità di realizzare un'indagine in tal senso, questo non lo diciamo per averne il merito del primato ma per sottolineare che nonostante siamo stati noi i veri promotori di tale iniziativa (che che ne dicano i vari sindaci che ora si vantano del risultato) non siamo stati affatto coinvolti nel processo decisionale, nemmeno a titolo consultivo. Non ci hanno convocato a nessun tavolo.

Leggiamo che, per alcuni, l'indagine epidemiologica deve servire anche a riavvicinare la popolazione alle istituzioni, ma come si può pretendere fiducia se la popolazione e le associazioni ambientaliste, che in qualche modo la rappresentano, non sono coinvolte in nessuna maniera e tutte le decisioni sono calate dall'alto? In merito agli aspetti tecnici riteniamo che le analisi sulla matrice aria effettuate con le centraline Arpam siano, a nostro avviso, pressoché inutili in quanto ci risulta che tali centraline non siano adatte a misurare le micro e nano particelle che escono dall'inceneritore, ma riescono a misurare solo particelle più grandi che però sappiano non essere presenti in questi processi di combustione.

Pertanto cosa misureranno? A nostro avviso un bel niente, e certo il nulla rassicurerà il Cosmari, ma non certo i cittadini. A tal proposito ritenevamo più utile realizzare uno studio sui licheni (organismi bioaccumulatori sensibili ai microinquinanti) come quello portato avanti dal Prof. Romano Germozzi nel 1995. Tale studio deve a nostro avviso essere affiancato dal test di Ames, un test in grado di riconoscere l'eventuale presenza di sostanze mutagene in grado di provocare tumori. Ma tutto questo non si farà.

In merito poi ai costi (50.000 euro a carico della collettività), facciamo presente che a Potenza Picena l'indagine epidemiologica è stata fatta con risorse interne agli organi istituzionali senza la necessità di pagare esterni o di assumere personale, ossia con risorse già presenti in Arpam e Asur senza ulteriore aggravio a discapito dei cittadini. Ma la cosa che meno ci convince è venire a sapere che chi pagherà il controllore, in parte è proprio il “controllato”, cioè il Cosmari! Riassumendo: nessun coinvolgimento, esami di particelle in aria che non ci sono, spese a carico della comunità e “controllato” che paga il controllore... ai lettori le conclusioni.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-03-2013 alle 15:33 sul giornale del 25 marzo 2013 - 944 letture

In questo articolo si parla di attualità, cosmari, inceneritore, indagine epidemiologica, Associazione Nuova Salvambiente

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