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Appostamenti di caccia al confine con la riserva naturale, Lac: 'Un insulto all’area protetta ed al Monumento'

2' di lettura 03/09/2014 - Chi ha partecipato alle ultime edizioni della Camminata del 25 Aprile al Monumento del Capitano, sito in prossimità del valico di Valdiola, avrà certamente notato la presenza di rozze strutture di riparo, fatte di tavole, teli e rami tagliati e poste a poche centinaia di metri dallo storico monumento, ed a ridosso del confine con la Riserva Naturale di San Vicino e Canfaito.

Si tratta di appostamenti temporanei per la caccia agli uccelli migratori, che utilizzano il valico di Valdiola (come molti altri valichi montani) nelle loro migrazioni ai luoghi di svernamento o di riproduzione, in autunno ed in primavera. Ed è proprio nei mesi autunnali che, stremati per aver volato per migliaia di chilometri, i poveri uccelli vengono poi sterminati a fucilate da individui armati fino ai denti, che li aspettano nascosti in questi appostamenti temporanei.

Caccia che sarebbe pure vietata ad una distanza di 1.000 metri dai valichi interessati da rotte migratorie (art. 21, terzo comma della L. N. 157/1992), peccato però che Regioni e Province, come quella di Macerata, si siano poi “dimenticate” di indicare quali valichi siano meritevoli di protezione, col risultato di permettere la caccia indiscriminata su tutti i passi montani…

Questi appostamenti inoltre, vista la precaria fattura, ed essendo “temporanei”, dovrebbero essere smantellati subito dopo il periodo di caccia alla migratoria, invece, come nel caso di quelli presenti sul Passo di Valdiola, sono diventati “permanenti”, dato che rimangono lì tutto l’anno, anche a caccia chiusa, come possono testimoniare le centinaia di persone che ogni anno partecipano alla Camminata del 25 Aprile. La spiegazione è forse perché essi si trovano dentro il perimetro di un’azienda faunistico-venatoria, dove vigono leggi “particolari”, oppure perché, come abbiamo scoperto, essi sono di proprietà di due illustri cacciatori della zona, cioè gli ex sindaco e vicesindaco del Comune di Matelica?

Sta di fatto, comunque, che questi appostamenti rappresentano visivamente un insulto sia all’area protetta, che al Monumento del Capitano, storica testimonianza di una battaglia svoltasi tra quelle montagne, certamente ben più importante e meritevole di rispetto di un insulso e becero passatempo venatorio ad uso e consumo di cacciatori danarosi!

Chiediamo quindi alle autorità a cui compete la vigilanza venatoria di provvedere all’immediato smantellamento degli appostamenti, non appena concluso il periodo di caccia consentito sul valico e di controllare il rispetto della distanza degli stessi dal confine della Riserva Naturale.

Chiediamo infine al Comune di Gagliole, nel cui territorio sono gli appostamenti, se essi non debbano essere considerati, vista la loro rozza fattura, alla stregua di rifiuti abbandonati e dunque, per questo motivo, ugualmente rimossi.


   

da Danilo Baldini
Delegato LAC Marche







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-09-2014 alle 15:55 sul giornale del 04 settembre 2014 - 570 letture

In questo articolo si parla di attualità, matelica, Danilo Baldini

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