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Alvaro Caramanti riconfermato alla guida degli apicoltori maceratesi

Alvaro Caramanti 4' di lettura 05/04/2016 - Domenica 3 aprile, nell’incantevole cornice dell’Abbadia di Fiastra (Tolentino), si è tenuta l’annuale Assemblea del Consorzio Apistico Provinciale Obbligatorio di Macerata.

Dopo l’espletamento delle formalità istituzionale, Alvaro Caramanti è stato riconfermato alla guida del Consorzio Apistico all’unanimità. Riconfermati anche gli altri componenti della commissione consortile: Pierluigi Pierantoni,Tiberio Roscioni, Carlo Santoni, Marco Baiocco, Gianluca Bacchi, Giuliano Mari, Giancarlo Rossi, revisori Corrado Vanella, Marco Mariani e Mario Faustini.

Dopo il rinnovo delle cariche sociali, il presidente Caramanti, coadiuvato dalla dott.ssa Alessandra Ripari, tecnico de Consorzio, ha fatto il punto sull’Anagrafe Apistica Nazionale, mettendo a disposizione degli iscritti servizio di consulenza e iscrizione. Nella relazione Caramanti, oltre all’illustrazione dei traguardi importanti raggiunti dall’apicoltura locale, ha esortato gli apicoltori a farsi paladini di una feroce lotta contro l’uso delle sostanze chimiche in agricoltura, letali delle nostre api ma anche per l’uomo.

La parola è, poi, toccata al matelicese Pierluigi Pierantoni, vicepresidente del Consorzio e presidente della Cooperativa Apicoltori Montani di Matelica, che ha informato sul furto di un suo apiario, un furto che ha rappresentato un notevole danno anche per la ricerca scientifica. A Pierantoni infatti sono stati sottratti sei alveari che hanno una caratteristica non comune: sono abitati da un ceppo di api, un ecotipo locale, che manifesta una forte resistenza alla «Varroa». Sempre Pierantoni ha ricordato che il ceppo “viveva” allo stato selvatico nei pressi della gola di Jana, ai piedi del monte San Vicino, ed era stato scoperto dagli apicoltori della Cooperativa. Il ceppo era oggetto di studio e selezione genetica nazionale con l’Università di Perugia, Pisa, IZS Lazio-Toscana e infine con l’Istituto Nazionale di Apicoltura. Il tutto inserito in un Progetto finanziato dalle Regioni Marche, Lazio e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

A questo punto Caramanti ha presentato Massimo Ilari ed Enrico Pasini intervenuti per illustrare il nuovo Progetto Editoriale “Apinsieme, Rivista Nazionale di Apicoltura”. Ilari e Pasini, due protagonisti dell’informazione in campo apistico, hanno spiegato agli apicoltori le ragioni della scelta affermando che essi avranno a disposizione uno strumento editoriale indipendente che li vedrà protagonisti e liberi di esprimersi.

Infine, è arrivato il momento del Convegno, l’evento clou della giornata, “Il polline: La nuova frontiera dell’Apicoltura”, con due relatori d’eccezione: Sergio D’Agostino, presidente di Anai (Associazione nazionale apicoltori italiani) e produttore di polline e il “maestro” del polline Aldo Metalori, l’insegnante di tutti i produttori di polline italiani. Sino a qualche tempo fa la quasi totalità del polline arrivava in Italia prevalentemente dalla Spagna, ora, invece, grazie a produttori come Metalori e D’Agostino, il 15% di quello commercializzato è prodotto dagli apicoltori di casa nostra. Sergio D’Agostino, apicoltore professionista, dopo aver ricordato la storia personale che lo ha portato a produrre polline, grazie agli insegnamenti di Aldo Metalori, ha precisato che produrre polline conviene e permette di svincolarsi dalla sua importazione, un fenomeno così vistoso da dominare il mercato italiano. E’ d’obbligo un’inversione di tendenza per dare forza al “Fatto in Italia” e lavoro ai tanti giovani che potrebbero intraprendere questa strada. “Galeotto” fu, per D’Agostino, un considerevole furto di alveari che lo incitò a rivedere le produzioni in azienda, non solo di miele, perché danno reddito e tante soddisfazioni.

A conclusione dei lavori il “maestro” Aldo Metalori. E’ personaggio arcinoto nel mondo apistico nazionale e non solo. Aldo ha spiegato e toccato tutti i punti della filiera, partendo dalla predisposizione degli alveari per la raccolta del polline, passando alla gestione del prodotto, sino all’immissione in commercio con la rigida applicazione delle regole nell’autocontrollo in azienda. metalori Aldo Metalori A tal proposito, c’è da sottolineare un elemento della sua azienda di cui va particolarmente fiero: i prodotti sono completamente “Green”, non a caso pratica l’apicoltura biologica. E c’è dell’altro. L'energia che utilizza nelle varie fasi della lavorazione deriva da un impianto fotovoltaico installato a partire dal 2007.

Per finire un applauso scrosciante lo ha meritato il folto gruppo di apicoltori che sino alle 13 ha affollato la sala del Convegno.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-04-2016 alle 18:48 sul giornale del 06 aprile 2016 - 626 letture

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