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Focus sull'edilizia della Confartigianato maceratese: analizzate strutture imprenditoriali, mercato del lavoro e compravendite

Edilizia 4' di lettura 12/10/2016 - Confartigianato Imprese Macerata ha approfondito e rielaborato, con riferimento al territorio provinciale e regionale, una serie di numeri e dati contenuti nelle indagini sul comparto delle costruzioni realizzate da Anaepa, dall’Ufficio studi di Confartigianato Nazionale e da quello regionale. Ecco alcuni degli aspetti più interessanti.

Struttura imprenditoriale. Considerando nello specifico il settore delle Costruzioni (composto da Edilizia ed Installazione di Impianti), al 30 giugno 2016 nelle Marche si contano 23.182 imprese (delle quali il 68,9%, pari a 15.969, appartengono all’artigianato: tale percentuale posiziona la nostra regione al 13° posto nella graduatoria per regioni). Nella provincia di Macerata le imprese di “costruzioni” ammontano a 5.241: di esse 3.883 (pari al 74,1%, che posizionano Macerata al 41° posto nella graduatoria per province) sono imprese artigiane. Se poi facciamo riferimento al solo comparto dell’Edilizia rileviamo che nelle Marche vi sono 18.725 imprese edili, delle quali 12.358 (pari al 66,0%, percentuale che posiziona la nostra regione al 9° posto) appartenenti all’artigianato; nella provincia di Macerata le imprese edili ammontano a 4.300: di esse ben 3.065 sono imprese artigiane e la percentuale di imprese artigiane nel settore è pari al 71,3%, dato che colloca Macerata al 28° posto, la migliore posizione tra le province marchigiane, nel “rank” per province.

Mercato del lavoro. Sempre con riferimento al II° trimestre 2016 si registrano, nella regione Marche, 631.500 occupati (467.600 dipendenti, 163.800 indipendenti), in crescita sull’anno precedente dello 0,5% (3.000 occupati in più): tale dato colloca le Marche al 14° posto tra le 20 regioni italiane. Nettamente in controtendenza è però il dato riferito alle costruzioni: 33.800 occupati, 4.700 in meno sull’anno precedente con una flessione pari a -12,3%, percentuale che posiziona le Marche al 18° posto tra le regioni. Se ci riferiamo poi alla dinamica occupazionale nel medio-lungo periodo rileviamo che, rispetto al II° trimestre 2008, nelle Marche il totale degli occupati è diminuito del 3,1% (20.000 unità in meno). Tale dinamica colloca la nostra regione all’11° posto. Anche in questa ottica di lungo periodo, quello delle “costruzioni” si conferma il comparto a maggiore criticità: 12.200 occupati persi pari a -26,6%: sono prevalentemente i dipendenti a “pagar dazio”, visto che tra il 2008 ed il 2016 si son persi, tra questi, 10.199 posti di lavoro (variazione pari a -39,0%), mentre gli indipendenti sono diminuiti di 2.012 unità (-10,1%).

Compravendite. Nel 2015 le compravendite residenziali nelle Marche sono state 9.687, in crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente (dato nazionale pari al 6,5%), con posizionamento al 9° posto del “rank” per regioni; dal 2008 la diminuzione è stata particolarmente ampia e pari al 47,1% (- 35,0% in Italia), che fanno scendere le Marche al 18° posto nella relativa classifica per regioni. La provincia di Macerata ha fatto registrare, sempre nel 2015, ben 1.910 compravendite residenziali (+ 5,5%, 56° posto del “rank” per province), con una flessione nel periodo 2008/2015 pari a -47,1%, percentuale che la fa scendere all’83° posto tra le province italiane. Per quanto concerne le compravendite non residenziali nel 2015 nelle Marche esse sono state 8.954 (+ 0,9%) sull’anno precedente: una delle peggiori performance, 19° posto, tra le regioni; anche nel lungo periodo, con una flessione del 50,0%, essa si posiziona al 19° posto. La provincia di Macerata fa registrare, nell’anno 2015, 2.049 transazioni “non residenziali” (riferite cioè al settore terziario, commerciale, produttivo e pertinenze), in crescita del 5,5% sull’anno precedente (56° posto tra le province), in calo del 46,6% sul 2008 (83° tra le province).

"Benchè i segnali che scaturiscono da questi dati – afferma il Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori – non inducono certamente all’ottimismo, visto che, seppur in misura nettamente minore, sono ancora di segno meno sia il numero di imprese attive sia i livelli occupazionali del settore, uno spiraglio favorevole sembra aprirsi nell’immediato futuro: la massa salari denunciata alla CEDAM, la cassa edile di riferimento delle imprese artigiane, ha registrato nell’ultimo anno una crescita dello 0,8%, l’andamento delle compravendite ha ripreso a crescere, il Governo sembra orientato a mantenere gran parte degli incentivi fiscali, gli interventi che conseguiranno alla ricostruzione dei danni prodotti dal recente terremoto, sono tutti fattori che potrebbero, finalmente, dare ossigeno al più grande comparto dell’artigianato, in crisi ormai da oltre otto anni. Questo almeno è il nostro auspicio".






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-10-2016 alle 17:56 sul giornale del 13 ottobre 2016 - 249 letture

In questo articolo si parla di lavoro, edilizia





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