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I casi studio della mostra sul Lotto: dal thriller della tela scomparsa al “San Gerolamo” controverso

3' di lettura 23/11/2018 - Con la mostra Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche allestita a palazzo Buonaccorsi a Macerata si riapre il caso della tela scomparsa. Una provocazione, voluta dal curatore Enrico Maria Dal Pozzolo, per scuotere le nebbie intorno alla vicenda e gli animi di quanti potrebbero aiutare.

L’ultima opera in esposizione, infatti, è la cornice vuota di legno intagliato e dorato a guazzo della famosa Madonna col Bambino e tre angeli, realizzata da Lotto intorno agli anni trenta del Cinquecento e rubata dalla Chiesa dei minori osservanti di Osimo nella notte tra il 7 e l’8 novembre 1911, lo stesso anno del celeberrimo furto della Gioconda. A differenza del capolavoro leonardesco, il dipinto del pittore veneto non fu mai recuperato, e le ricerche rimangono ancora aperte. La mostra, promossa dalla Regione Marche con il Comune di Macerata, sottolinea il percorso di ricerca, per certi versi sperimentale, che è stato realizzato, abbinando forza espositiva, supporti multimediali di approfondimento, grandi capolavori, riflessioni e discussione critica. Oltre al “thriller artistico”, Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche propone due casi studio. Il primo è relativo alla tela con San Girolamo nello Studio, in passato ben presente nella letteratura scientifica e quindi acquistata, alla fine degli anni Settanta, per i Musei Civici di Bassano del Grappa: un’opera che in seguito fu però al centro di polemiche e di animate discussioni circa la paternità di Lorenzo Lotto e quindi relegata nei depositi museali e per lunghi anni completamente dimenticata.

Ora, dopo che nel 2018 il dipinto è stato recuperato dai magazzini del museo e sottoposto ad analisi scientifiche (che hanno dimostrato la compatibilità con le tecniche esecutive lottesche, nonché la presenza di alcuni pentimenti), Dal Pozzolo riapre la discussione, riconoscendo l’alta qualità del dipinto, nonostante le condizioni conservative, e la sua congruità con la fase lauretana del pittore e, infine, valutando il suo essere una “copia libera” da un’incisione di Dürer - artista amato da Lotto fin dalla giovinezza - elemento tutt’altro che contrario alla paternità lottesca. Il secondo caso è un faccia a faccia tra la bellissima Madonna con il bambino di Crivelli, di proprietà del Museo di Macerata, e la “Madonna” di Lotto, prestata dal Museo Correr di Venezia, di probabile origine marchigiana e incerta datazione (ipotizzata intorno al 1532-1534): un dialogo dunque tra due veneziani che lasciarono la loro terra d’origine per radicarsi entrambi nella regione adriatica, quasi “un’oasi di libertà creativa”.

La mostra è aperta fino al 10 febbraio 2019, orari: martedì – domenica: 10:00 – 18:00; chiuso il lunedì. Il biglietto comprende: l’ingresso alla mostra; la visita di Palazzo Buonaccorsi e dello Sferisterio; CityTour a orari fissi. Prezzo intero 10 euro, previste varie riduzioni, anche per visite guidate per gruppi e scuole. Info www.mostralottomarche.it. Nel sito sono indicati anche gli eventi organizzati dai Comuni “lotteschi” in occasione dell’esposizione.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-11-2018 alle 15:49 sul giornale del 24 novembre 2018 - 286 letture

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