Manifesti elettorali strappati a Macerata, Marchiori: "Ricotta diffama la Lega"

Il bello è che Ricotta stesso riconosce che le sue sono solo illazioni: “Non posso sapere chi sia il responsabile, ma se ha strappato solo i miei manifesti lasciando gli altri, sicuramente non è un mio sostenitore” – ha dichiarato alla stampa dimenticando di essere un avvocato e confermandosi un egocentrico di quelli di cui il grande Leo Longanesi diceva che se vanno a un matrimonio vorrebbero essere la sposa e al funerale il morto.
Egocentrismo e strizza ai massimi storici non giustificano che un avvocato prima che politico, tutto preso dalle accuse di lesa maestà, accusi senza prova alcuna gli avversari diffamando la Lega (che glie ne chiederà legalmente conto), altre 12 liste e stuoli di maceratesi che non amano ciò che lui rappresenta. Superare il limite con accuse infondate gli serve solo a mostrare la sua ossessione: la Lega, che ha osato mettersi sul suo cammino candidando a sindaco Parcaroli. Ricotta con le sue dichiarazioni scorrette e scomposte dimostra di non poter fare il sindaco di Macerata. Sono venute meno le condizioni di trasparenza, correttezza ed equilibrio indispensabili in un sindaco: da avvocato è andato contro le regole e la legge, da candidato non ha rispetto degli avversari, da politico non ha rispetto della politica, da maceratese non ha rispetto dei maceratesi considerandoli come dei senza cervello che cedono alla narrazione del leghista cattivo.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-09-2020 alle 17:35 sul giornale del 02 settembre 2020 - 226 letture
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