Il San Giuliano di Bruzzesi torna in Comune

"A dieci anni dalla scomparsa del noto artista maceratese Carlo Bruzzesi, la sua importante opera in ceramica tecnica raku, che era stata rimossa dopo il sisma del 2016, torna finalmente nella sua collocazione originaria, quella dei prestigiosi spazi del Palazzo comunale – hanno commentato il sindaco Sandro Parcaroli, il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani e l’assessore con delega alla Comunicazione Riccardo Sacchi che, in sinergia con il consigliere Roberto Cherubini, si sono fatti promotori dell’iniziativa -. Lo splendido San Giuliano, patrono della nostra città, da oggi, ritorna nell’atrio e così la città può continuare a ricordare un artista che ha saputo essere un perfetto interprete del Novecento e che ha lasciato un’importante eredità artistica a Macerata2.
"Abbiamo accolto con piacere e con un senso di profonda gratitudine la notizia del ricollocamento del San Giuliano in ceramica e della cerimonia voluta dal Consiglio e dall’Amministrazione comunale a dieci anni esatti dalla scomparsa di Carlo – ha detto la famiglia Bruzzesi. - Al Presidente del Consiglio Francesco Luciani, al sindaco Sandro Parcaroli, all’assessore Riccardo Sacchi e, insieme a loro, al consigliere Roberto Cherubini vanno i nostri ringraziamenti più sinceri per l’attenzione, il garbo e la sensibilità con cui hanno voluto sottolineare concretamente questo anniversario così importante per la nostra vita affettiva e per la storia dell’arte cittadina".
Nato nel 1940 a Macerata dove si diploma Maestro d’Arte nel 1957, Carlo Bruzzesi all’inizio degli anni ’60 si trasferisce a Roma insieme a un gruppo di artisti maceratesi fra cui, il fratello Guido, Dante Ferretti, Giorgio Massetani, Sirio Reali. Nella capitale frequenta l’Accademia di Belle Arti con Franco Gentili, la scuola di incisione di San Giacomo e la scuola Libero del Nudo. Inizia l’attività artistica inizialmente come grafico e poi come pittore e incisore, respirando la temperie artistica della nuova figurazione. “Già dalla prima decade degli anni ’60 le opere di Bruzzesi si configurano come esempio di una “nuova imagerie” che avrebbe lasciato una cospicua dose di eredità a gran parte dei linguaggi che verranno negli anni successivi” (Storia dell’Arte Italiana del 900 – a cura di Giorgio di Genova - Bora Edizioni, Bologna 2007). Le sue opere vengono esposte, in maniera continuativa, presso le gallerie “Due Mondi” e “Il Carpine” di Roma. Negli anni ’80 torna a Macerata e prosegue l’attività artistica come scultore, usando argilla, legno e ceramica. Ha esposto le sue opere con mostre personali e collettive in diverse città d’Italia, in Romania, in Belgio e negli Stati Uniti. Si sono occupati del suo lavoro numerosi critici d’arte tra i quali Giorgio Di Genova, Elverio Maurizi, Virgì Bonifazi, Lucio Del Gobbo, Giulio Angelucci, Goffredo Binni, Elio Mercuri, Alvaro Valentini, Paolo Centioni, Silvia Sassi Cuppini, Massimo Bignardi, Enrico Cuspoldi e Ada Patrizia Fiorillo.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-03-2022 alle 17:55 sul giornale del 29 marzo 2022 - 164 letture
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